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martedì 14 luglio 2009

vacanze

Domani si parte per le tanto sospirate vacanze










Andremo in un meravigli oso posto

mare pulito, buona cucina, ospitalita' schietta e sincera, storia e soprattutto vigneti e buon vino

















Per scelta abbiamo deciso di allontanaci da tutte le comodita' elettroniche che il nostro tempo ci mette a disposizione. Ci rivedremo fra due settimane. Sono certa mi mancherete immensamente, ma non vi lascio soli, venite a trovarmi e giocate con me. Vi lascio un nuovo post aprite il link in basso e divertitevi

http://angelacucina.blogspot.com/2009/07/uovo-tuorlo-o-albume-o-intero.html

http://angelacucina.blogspot.com/2009/07/un-conteanguria-troviamogli-un-nome.html


http://www.gioco.it/gioco/Memory_Test.html
http://www.gioco.it/gioco/Ulines.html

Un po di storia di Ciro'

Posto a cavaliere di una collina, esposta ai venti da tutti i lati, a 360 metri circa di altitudine, Cirò ha un territorio esteso per due terzi in dolce collina salubre e ben coltivata, il rimanente in pianura vasta e ricca di vigneti, oliveti e agrumeti. Ad oriente si contemplano la verdeggiante pianura dell'Alice ed il Mare Jonio, a occidente i monti di San Nicola dell'Alto, Carfizzi e piu'sotto di Melissa e Strongoli, a nord-est i monti di Umbriatico e di Crucoli. La natura del suolo è in parte sabbiosa e in parte cretosa. Alcuni storici ne fanno risalire l'origine all'alto medioevo, ma la sua storia è millenaria. Infatti, al IX sec. a.c., risalgono le sei asce ad occhio, in bronzo non rifinite, senza filo di taglio, rinvenute sul colle di S.Elia. Altri giacimenti furono riportati alla luce nelle località Cozzo Leone, Cozzo S.Sotero, Serra Sanguigna, Santa Maria del Casale. Tutto ciò induce a credere che in età preellenica, in Cirò e nei suoi immediati dintorni erano sparsi vari villaggi, ma poche sono le traccie dei loro antichi abitanti; ma la presenza di un luogo di culto indigeno che svettava sul promontorio dell'Alice, preesistente, all'arrivo dei greci, ci induce a credere che la civiltà di queste popolazioni indigene non era tanto rozza e primitiva. Dopo l'VIII sec. a.c. approdarono sul litorale i coloni greci e fondarono la città di Crimisa. Quale zona comprendesse e quale ne fosse precisamente l'estenzione, è oggetto di diatribe tra storici e archeologi. Alcuni, con dotte argomentazioni, la collocano nella zona litoranea che corrisponde all'odierna Cirò Marina, altri adducono tesi contrarie e pensano che la città sorgesse sui colli sovrastanti il litorale cirotano. Qualunque sia stata l'ubicazione, certamente la scelta del luogo fu dettata dalla scelta della presenza di un'ampia e fertile pianura, di acque salubri e abbondanti, di fitti boschi ricchi di legname e selvaggina. Crimisa col tempo conobbe una grande fioritura e fama di città sacra per la presenza del tempio di Apollo Aleo sul promontorio della Lice e di altri luoghi di culto, i templi di Venere, di Cupido, di Bacco e di Giunone. Un posto di primo piano occupavano nella sua fiorente economia l'ulivo e la vite che i coloni greci estesero anche alle pendici collinari. I vigneti di Crimisa, celebri nell'antichità, sono tuttora fonte di ricchezza per gli abitanti di Cirò e del suo circondario. Per tutto il periodo magno-greco coesistettero nel territorio di Cirò una città, forse costiera, e più villaggi, sparsi sulle colline retrostanti, il principale dei quali era "Ypsicron"(l'odierna Cirò). Perchè e come scomparve Crimisa ?Forse l'inizio della sua decadenza inarrestabile si ebbe con la seconda guerra punica, quando la città greca fu percorsa, predata e saccheggiata dagli eserciti romani e cartagginesi. Altre sequenze di distruzioni subì Crimisa durante la guerra gotico-bizzantina che fu fatale anche a molte altre città greche dislocate sulla costa jonica. Più tardi, quando dall'VIII al X secolo si batte sulla città la furia dei saraceni, la necessità di sopravvivenza divenne per i suoi abitanti un problema reale e urgente. Stanchi di lotte, di sangue e di privazioni, cercarono la salvezza sulle colline soprastanti, provvosti di una difesa naturale, andarono a ingrossare i villaggi preesistenti, tra cui Ypsicron. Crimisa, abbandonata dall'opera dell'uomo, lentamente scomparve inghiottita dalle paludi; della città greca oggi non rimane che il ricordo. Mentre Crimisa tramontava, Cirò sorgeva a nuova vita. L'originario nucle urbano che era ubicato nella zona selvaggia del portello, ben difeso con i suoi fianchi dirupati a strapiombo sulla roccia, si ampliò notevolmente per l'apporto degli abitanti della costa scampati alle spoliazioni, ai saccheggi, alle insidie del mare. Intanto Cirò registrava un ulteriore flusso immigratorio, quello dei monaci basiliani che si stabilirono nelle località Maddalena, Sant'Opoli, Fringiti e numerose grotte eremitiche dove vivevano in solitudine e in preghiera. Ancora oggi restano nella topomastica locale echi bizzantini: i monumenti, il Cozzo del Convento, croci minute, significativi di una presenza basiliana nel nostro territorio. In età bizzantina, a Cirò come nel resto della Calabria, fiorì la vita religiosa.

Un caro saluto a tutti

venerdì 10 luglio 2009

uovo: tuorlo o albume o intero????????????????????

Cosa prevede la ricetta? tuorlo, albume o uovo intero? aiutooooo
























Partecipa a questo piccolo test rispondendo con una sola di queste lettere: a) - b) -c)


a) = uovo intero








b) = tuorlo












c) = albume















Per preparare questi piatti quale parte dell'uovo utilizzi?




1) Impanare :



2) Meringhe:

3) Crema inglese:



4) Pan di spagna:



5) Spenellare/colorire:



6) Impastare (paste, polpette, supplì e crocchette)



7) Crema pasticciera:





Buon lavoro e buon diverimento

lunedì 6 luglio 2009

crocchette e supplì uffaaaaa

Siete ai ferri corti con crocchette e supplì? Si aprono ogni volta che li friggete? Avete deciso di eliminarli dal vostro menù?






Niente paura esiste un modo per domarli.
Preparateli secondo la vostra ricetta avendo cura di compattarli bene. Poneteli in un vassioio coperti accuratamente con la pellicola da cucina e metteli un paio d'ore nel congelatore.
Frigeteli poco per volta in abbondante olio caldo (devono essere completamente immersi). La crosticina che si forma all'esterno fara' da guscio ben saldo al vostro fritto e impedira' che si svuotino.
Altro piccolo accorgimento usate l'uovo intero e mai solo il tuorlo.Il legante è costituito dall'albumina contenuta solo nell'albume .
Provate e fatemi sapere

domenica 5 luglio 2009

alette fritte

Ogni estate la stessa storia a casa mia: "Non ho fame. E' troppo caldo. Solo un po' di frutta e basta". Non ne potevo piu', allora mi sono detta: "armiamoci di santa pazienza ed escogitiamo qualcosa che stuzzichi il loro interesse".Secondo voi :cosa c'e' di meglio di un un paio di stuzzicanti alette di pollo fritte?















Ingredienti per 1 persona
4 alette di pollo
4 cucchiai di salsa barbecue piccante
pangrattato qb
olio di semi per friggere q.b
sale qb
limone.

Se non avete in casa la salsa barbecue preparatene una voi con chetciup piccante, senape piccante, maionese in uguale quantità' e paprica piccante secondo il vs gusto.

Preparazione

E' consigliabile usare la parte finale delle alette. Sono piu' sottili e si cuociono meglio.

Con uno spelucchino speluccate appena la parte alta dell'aletta. Se necessita legatele con lo spago da cucina




















Preparate la salsa e inseritevi le alette. Lasciarle marinare per almeno 30 min.
















Dopo la marinatura passare nel pangrattato, avendo cura di eliminare la marinata in eccesso. Comprimere bene affinché il pangrattato aderisca molto bene.















Friggere in abbondante olio bollente per 4/5 min per lato


Servire su un letto di lattuga o di misticanza condita al momento e se piace irrorate con qualche goccia di succo di limone ..... e finalmente un pranzo senza lagne

giovedì 2 luglio 2009

variazioni sul tema...dite la vostra

Vi ricordate il fresco centrotavola?
Questa volta ne ho prepatato un altro, ma con le rose.




















Secondo voi quale e' venuto meglio? Aspetto il vostro parere.

un ......conteanguria? TROVIAMOGLI UN NOME

Un contenitore-anguria o un'angoria-contenitore? ......Dite la vostra e insieme troveremo un nome APPROPRIATO















L'ho preparato per la grigliata che mio marito fa con i suoi colleghi a casa nostra. Per noi è stata una piacevolissima giornata che spero possa ripetersi al rientro dalle ferie.


OCCORRENTE

1 anguria
edera
fiori
testa e coda di agrumi
foglie di alloro
ferretti per fiori o fil di ferro sottile

Come si prepara

Pareggiate la base dalla parte del picciolo affinchè possa stare "in piedi"

Con uno spelucchino o un coltellino affilato incidete la corteccia cominciando dall'alto. "Disegnate" con la punta dello spelucchino il manico e poi i merli. Quando il disegno vi soddisfa incidete profondamente l'anguria seguendo le linee guida e togliendo, man mano, i pezzi di corteccia.
Con un cucchiaio da portata svuotate l'anguria dalla polpa.

Attaccate, con un ferretto o uno stuzzicadenti, la testa e la coda degli agrumi (io ho usato il cedro) all'attaccatura del manico. Arrotolate la foglia dell'alloro (va bene qualsiasi altro tipo di foglia) e copriteci lo stuzzicadenti.

Arrotolate intorno allo stelo dei fiori il fil di ferro e inseriteli alla base dell'anguria facendo attenzione a non andare troppo in profondita'. Coprite con un giro d'edera alla base

Ed ecco pronto un fresco contenitore per la vostra macedonia

mercoledì 1 luglio 2009

estate:vivere gli spazi all'aperto con una farfalla gialla

L'estate ormai avanza e con il caldo ci godiamo tutti gli spazi all'aperto; nello spazio dedicato al nostro salotto troverete tanti altri sugerimenti per rallegrare le nostre cene estive


UNA FARFALLA GIALLA











OCCORRENTE

tovaglioli di carta dai colori vivaci
nastrini colorati
un pezzettino di stacca di cannella (si trovaneo gia' spezzettati ad un costo molto irrisorio).


ESECUZIONE

piegare a fisarmonica il tovagliolo.
Legare al centro con un nastrino prima il tovagliolo, poi la stecca di cannella. Allargare le estremita' del tovagliolo.
Et voilla una bella farfalla